Santa Caterina alla Ruota, Martinengo
La meta del viaggio di nozze di Maddalena e Stefano è l’orfanotrofio milanese di Santa Caterina alla Ruota, di cui è superiora la zia della giovane.
L’orfanotrofio è un luogo realmente esistito; anche se, storicamente parlando, era piuttosto un istituto di carità in cui i figli, per lo più legittimi, dei poveri venivano allevati in luogo delle famiglie d’origine, che spesso non potevano permetterselo. I bambini potevano essere dati in affidamento, ma si trattava spesso di una situazione temporanea che terminava, una volta cresciuti, con il loro rientro in famiglia. L’affidamento, per coloro che se ne facevano carico, comportava un immediato beneficio economico, in quanto l’istituto si impegnava a versare un contributo per il mantenimento -la dote-, come si evince dal libretto di accompagnamento che don Carlo legge ai neosposi.
Una distorsione storica riguarda le monache del brefotrofio: esse in realtà non erano suore ma balie laiche. A vestirne i panni nella pellicola sono le maestre dell’asilo comunale di Martinengo, mentre i loro piccoli alunni impersonano gli ospiti del Santa Caterina. Tutti loro durante le riprese vengono trasferiti presso le strutture dell’antico convento della B.V. Incoronata, appena fuori dal paese. Uno dei luoghi più belli di Martinengo, fondato dal condottiero Bartolomeo Colleoni nel 1476 e decorato e arricchito da diverse maestranze nel corso di dei tre secoli successivi: un nome su tutti, quello di Pietro Baschenis, che affresca il tramezzo.
Le mura del convento sono già perfettamente riconoscibili mentre Stefano e Maddalena si avvicinano al portone. Dell’interno è ripreso il bellissimo chiostro, dove gli sposi aspettano suor Maria, e l’odierna Sala Capitolare: qui i due cenano insieme alle monache, forse non casualmente dal momento che la Sala era stata un tempo il refettorio.
Un’altra curiosa analogia è la destinazione del convento e quella dell’orfanotrofio: l’Incoronata infatti appartiene alla Congregazione della Sacra Famiglia, fondata da Santa Paola Elisabetta Cerioli nel 1857 con la precipua finalità di curare ed educare gli orfani. Ad oggi l’istituto si è evoluto in una scuola paritaria gestita proprio dai padri della Congregazione.
Scena tratta dal film: i due sposini camminano sotto il porticato
Scena tratta dal film: una suora cammina sotto il porticato
Il porticato come si presenta oggi