Fara Gera d’Adda (BG)

FARA GERA D’ADDA

Provincia di Bergamo
PILLOLE DI STORIA

Le fare dei Longobardi erano insediamenti abitati da clan di famiglie legate tra loro da vincoli di parentela. La Fara Autarena fu possedimento del re longobardo Autari (VI secolo), che vi costruì una basilica di culto ariano dedicata a Sant’Alessandro. Nel VII secolo i sovrani longobardi, convertiti al cattolicesimo, la donarono al vescovo di Bergamo unitamente ad altri possedimenti. Nel secolo X vi era già un castello che andò distrutto durante le guerre tra Comuni e Impero.
Nel XIV secolo Fara era feudo del vescovo di Bergamo, che vi possedeva un palazzo. La parrocchia appartenne alla diocesi di Bergamo fino al 1784, quando fu aggregata a quella di Milano.
Nel 1873 entrò in funzione il grande linificio-canapificio, che fece di Fara un importante polo industriale. L’economia tradizionale agricola continuò invece nella frazione Badalasca, che occupa il sito dell’antico villaggio altomedievale di Blancanuca.

I LUOGHI DA NON PERDERE

Resti della basilica autarena
La basilica autarena del VI secolo, il primo esempio di architettura religiosa longobarda.
Autari, terzo re dei longobardi in Italia, venne eletto nel 585. A lui la tradizione attribuisce l’insediamento della sua tribù o “fara“ sulle rive dell’Adda, luogo che acquistò, in seguito, notevole importanza per avervi il re costruito un palazzo e una basilica di culto ariano che da lui si chiamò “Ecclesia Autharena“. Con Autari, Fara Gera d’Adda conobbe un periodo di insperata prosperità e crebbe. Da lui che sicuramente vi abitò quale signore e duca e, forse, vi ritornò da re, il luogo prese il nome e si chiamò “Fara Autharena o Fara Authari Regis, Fara del re Autari e, come tale passò alla storia.

Chiesa parrocchiale di S. Alessandro
Costruita nella seconda metà del XVIII secolo su un’area precedente del XVI secolo, venne ampliata nel 1934 e ristrutturata nel 1983.
Di notevole pregio gli altari dedicati a Sant’Antonio e alle Madonna del Rosario con le 15 tele dei “misteri del Rosario” opera del pittore bergamasco Francesco Cavagna del 1623, figlio del più noto Gianpaolo.
Nelle quattro vele della cupola si possono ammirare gli affreschi degli evangelisti di autore ignoto del XIX secolo.

Linificio canapificio nazionale
Il Linificio canapificio nazionale fondato nel 1870 per la ditta Ceriani è il primo degli stabilimenti della società LCN fondata nel 1873 da Andrea Ponti, che assunse in pochi anni gigantesche proporzioni con 21 opifici.
All’epoca Fara era un piccolo paese in riva all’Adda, sito a pochi chilometri a valle dalla confluenza col Brembo e poco a monte dalla linea ferroviaria che, da Cassano e Treviglio, congiunge Milano e Brescia.
La costruzione del Linificio rilanciò industrialmente l’economia rurale dell’area, modificandone anche l’assetto urbanistico e diede lavoro a più di 2000 persone.
Caratteristico è il villaggio operaio. Nel 1870 venne eretto il grande convitto capace di dare alloggio ed assistenza a circa 250 ragazze giunte a Fara da altre regioni d’Italia. Nel 1872 si costruirono le prime case operaie, i “Palass” e le villette per gli impiegati. Nel 1896 venne costruito l’asilo infantile ed altre opere di notevole livello sociale quali la cooperativa di consumo dove si acquistavano generi di prima necessità che venivano pagati con le ‘marchette’ (lamine in metallo su cui era incisa la sigla L.C.N.), l’ufficio telegrafico, l’ambulatorio medico, nuove aule scolastiche, un ambiente per i poveri, nuove strade, lavatoi pubblici, illuminazione pubblica a gas.

Palazzo dei vescovi
Residenza utilizzata appunto dai vescovi della città di Bergamo prima che il paese passasse, nel XVIII secolo, sotto la giurisdizione della diocesi di Milano. Divenne poi, proprietà della famiglia Melzi d’Eril.
Ristrutturato ed ampliato nel 1756, l’edificio venne rialzato di un piano; al piano terra si costruì un portichetto in quattro campi sostenuto da quattro colonne in legno.
Vennero pure sopra elevati i fabbricati rustici, ampliate le scuderie, i portici, le stalle e le cantine.
Oggi ospita alloggi per anziani e giovani coppie e la biblioteca comunale.

I lavatoi
I lavatoi, costruiti sulle varie rogge di Fara, sono 7 di cui due di proprietà privata. Testimoni di vita e tradizioni passate, luoghi di lavoro ed aggregazione sociale di un tempo, di notevole importanza per la cittadinanza. Infatti, il lavatoio non era solo una struttura che permetteva alle donne di lavare i panni, ma anche un luogo di incontro in cui si faceva compagnia. Diventava così un punto di ritrovo per le donne che si trovavano per passare del tempo e svolgere le proprie faccende insieme, raccontandosi, nel frattempo, della propria quotidianità, scambiandosi idee, pettegolezzi e cantando.
Hanno fatto parte della vita quotidiana di generazione di donne, fino a tempi relativamente recenti, anche successivamente a quando arrivò l’acqua corrente nelle case. Il lavatoio, un piccolo manufatto ma in realtà una testimonianza concreta della vita sociale delle passate generazioni.

Palazzo municipale
Il palazzo municipale costruito nel 1878 sull’area già occupata dal vecchio “lazzaretto” di proprietà della famiglia Campi.

NATURA

La passerella sull’Adda
Il primo sistema di attraversamento del fiume venne progettato nel 1873 dall’ingegner Alessandro Pestalozza, ideatore del nucleo originario dello stabilimento e del canale di scarico, per favorire il passaggio degli operai.
Si trattava di un traghetto situato più a valle dell’attuale struttura, posto perpendicolarmente al fiume, che scorreva lungo una fune metallica (simile a quello ancora oggi esistente tra Villa d’Adda e Imbersago).
Nel 1894 Pestalozza progettò in sostituzione del traghetto un più sicuro ponte di legno, identificabile con l’attuale struttura.
Il ponte non subì modificazioni rilevanti sino ai primi anni ‘40, quando fu allargato e rinforzato per il transito da automezzi civili e militari.
Alla fine della guerra, il linificio canapificio nazionale volle riportare la passerella all’originaria funzione pedonale e alle dimensioni precedenti.
Nel 1976 fu donata al Comune di Fara Gera d’Adda che nel 1995 intraprese un oneroso intervento di conservazione conclusosi nel 1998.
Nel 2022 sono stati realizzati ulteriori lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza.

Parco Adda Nord
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Plis della Geradadda
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PARCO CICLOTURISTICO

Puoi raggiungere il Comune di Fara Gera d’Adda anche attraverso l’itinerario cicloturistico “Lungo il fosso bergamasco“, uno dei 14 itinerari del Parco Cicloturistico della Media Pianura Lombarda!

DOVE: Fara Gera d’Adda (BG)

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