Sul significato del film:
«Io credevo di aver fatto con L’albero degli zoccoli un film per conservare la memoria di un mondo che sarebbe stato fagocitato, addirittura calpestato, da quello che chiamiamo progresso.
Invece mi sono accorto che è stato il battesimo di una nuova consapevolezza del valore della terra».
Sulla colonna sonora:
«La grandezza di Bach, come la poesia, non è né aristocratica né popolaresca, ma semplice ed essenziale come la verità».
Sulla scena della guarigione della vacca:
«La guarigione della mucca è un episodio che è capitato a mia nonna, quando, dopo la prima guerra mondiale, rimase vedova con dei figli, e questa mucca in condizioni disperate la indusse ad andare nella chiesa di campagna, dove originariamente passava un fiumicello. Perciò l’acqua che passava sotto la chiesina era acqua benedetta, e lei ne prese un fiasco. Mi ricordo che mi disse: “Volevo assolutamente quella grazia. Il Padreterno non poteva abbandonarmi”. La fede di queste persone era talmente granitica, che faceva scattare un atteggiamento molto giusto e consapevole perché in un rapporto d’amore non può esserci chi è vincente o perdente, chi sta sopra o chi soccombe. Nell’amore ci sono diritti e doveri, quindi mia nonna, nel suo rapporto d’amore con il Signore, ha fatto valere i suoi diritti. Trovo che sia un atteggiamento doveroso. Nella fede di oggi sono rare queste tensioni, queste passioni, e invece c’è bisogno che si creda nel Padreterno o in se stessi e si dica “Io pretendo da te”. Purtroppo, si avverte nella società attuale un raffreddamento nella fede, non solo in quella tradizionale, ma anche in quella nell’uomo, nella natura, nella vita».
Sulla Terra (Madre):
«Parlare di Terra – che è una Madre a tutti gli effetti – e di sostenibilità, significa avere chiaro fino in fondo il concetto di democrazia». Sporcare l’ambiente è un atto di offesa non solo nei confronti della natura che ci ospita, ma anche verso la società; è un atto di inciviltà che mina le basi di una sana convivenza. Dobbiamo rispetto a quella Madre Terra che «ha scritto un libro meraviglioso fatto non di parole ma di accadimenti».