Il progresso sociale ne L’albero degli zoccoli: tutti a scuola! Oppure no?
Il film si apre con il dialogo tra i genitori del piccolo Menek e don Carlo, che sta tentando di persuaderli a mandare il piccolo, sveglio e intelligente, a scuola. I genitori sono dubbiosi: il problema non è la scarsa consapevolezza dell’importanza di un’istruzione –al contrario- ma i sacrifici e la fatica che il bambino dovrebbe affrontare: percorrere ogni giorno ben 12 km a piedi -6 all’andata e 6 al ritorno- per raggiungere la scuola; inoltre ha ormai un’età per cui potrebbe essere d’aiuto in casa: la risposta del prete è, si può ben dire, lungimirante: i sacrifici di oggi saranno ripagati in futuro.
In quegli anni (siamo tra il 1897 e il 1898) non erano pochi i ragazzi che si trovavano nella stessa situazione disagevole, e non erano poche le famiglie che per un motivo o per l’altro rinunciavano ad accedere anche a un’istruzione elementare: l’Italia era uno degli Stati europei col più basso livello di alfabetizzazione.
Nel 1850 solo la Scandinavia, la Germania, l’Olanda, la Svizzera, la Scozia e la popolazione bianca degli Stati Uniti registravano un tasso di analfabetismo inferiore al 30% fra gli adulti. Nel 1913 gli stessi Paesi l’avevano ridotto al 10% insieme a Francia, Inghilterra, Irlanda, Austria, Belgio, Australia e Nuova Zelanda. L’Italia raggiungerà questo livello solo nel 1925. Tuttavia dei progressi, sebbene piccoli, erano stati fatti: nel nostro Paese l’istruzione obbligatoria venne introdotta nel 1877; i bambini frequentanti le elementari passarono da 1,8 a 2,5 milioni tra il 1873 e la fine del secolo; restringendo ulteriormente il campo, dal 1881 al 1901 gli analfabeti di età superiore ai 6 anni scendono dal 62 al 48%. In questo novero possiamo idealmente comprendere il nostro giovane protagonista: i genitori superate le loro riserve – “Il figlio di un paesano che va a scuola, cosa dirà la gente?” si domanda Batistì– acconsentono all’idea del parroco: ecco infatti Menek uscire dalla scuola, il cui set è a Cortenuova, precisamente l’ex municipio, ora diventato un edificio con appartamenti per anziani.