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Provincia di Cremona
Le più antiche notizie riguardanti la Rocca di Soncino risalgono al X secolo, quando venne costruita una prima cinta muraria quale riparo da opporre alla calata degli Ungari.
Nel 1200 il castello venne assediato e distrutto dai Milanesi e dai Bresciani. Da allora Soncino verrà conteso dai principali Comuni Lombardi.
Nel 1283 si trova menzionata una nuova Rocca, mentre nel 1312 il castello è occupato dai Cremonesi e nel 1391 i Milanesi ne faranno una testa di ponte contro i Veneziani la cui politica di espansione in terraferma avveniva ormai a danno del Ducato Milanese.
Dopo la conquista di Brescia, avvenuta nel 1426, da parte della Serenissima le mura ed il castello vennero rinforzati intorno al 1427 per sostenere gli attacchi dei veneti. La pace di Lodi del 1454 sancì definitivamente i confini tra la Repubblica di Venezia ed il Ducato di Milano, assegnando a quest’ultimo anche Soncino
II progetto della rocca fu elaborato nel 1473 dagli architetti militari sforzeschi Serafino Gavazzi da Lodi, Stefano da Lonate, Danesio de’ Maineri e Jacopo de Lera coordinati da Bartolomeo Gadio. Per la costruzione bastò un solo anno, grazie alla sua collocazione all’estremità inferiore della depressione valliva nord-sud.
L’originale torre cilindrica di sud-ovest deve la particolare struttura al riutilizzo di un preesistente torrione della cinta muraria.
L’impianto architettonico non si discosta dagli schemi tradizionali, salvo l’accentuazione dello spessore dei muri per ammortizzare i colpi delle artiglierie, l’eccezionale profondità del fossato, e i progressivi blocchi di parti della fortezza ritraentesi verso la torre castellana (qui aveva residenza il capitano della fortezza) e fino alle vie di fuga protette da cunicoli e passaggi segreti.
Con l’infeudazione Stampa (1536), la rocca fu adattata a residenza della famiglia marchionale con la chiusura degli spalti per ricavarne stanze e la torre di sud-est cappella privata.
II marchese Ermete I vi aggiunse il rivellino (1545), rivolto però non alla campagna, ma verso il borgo, perché i suoi nemici più temuti erano i riluttanti sudditi soncinesi. Un cunicolo collegava la rocca alla chiesa di S. Maria delle Grazie.
L’ultimo Stampa lasciò al Comune di Soncino l’antica fortezza ridotta a rudere (1876) e l’arch. Luca Beltrami la restaurò secondo la teoria del ripristino architettonico storico, cioè sulla base della documentazione d’archivio (1886-1895).
II ponte di soccorso sulla campagna fu realizzato nel 1912 e il levatoio nel 1957. Particolarità della Rocca di Soncino è la torre cilindrica posta nella zona a sud della medesima.
L’arch.Beltrami ha individuato nella torre la stanza del tesore al piano terra anche se la leggenda soncinese in realtà parla di un vano tra il piano terra e gli spalti. Possiamo dividere la torre in sette sezioni: l’osservatorio nella parte più alta della torre, il piano della merlatura appena sottostante, il piano degli spalti e la stanza del tesoro a seguire, fino ad arrivare al piano terra.
Nelle ultime due sezioni i sotterranei: il primo sotterraneo, reale e tutt’oggi accessibile; non certi invece dell’esistenza del secondo sotterraneo. Altro fattore significativo è la presenza di due ponti levatoi, uno pedonale e l’altro carraio il cui passaggio per l’interno della rocca, fa raggiungere un cortile al cui centro si trova un pozzo.
La loro funzione era determinante, poiché in caso di attacco e conquista, il rivellino poteva essere facilmente isolato con la loro ritrazione.
La Rocca di Soncino rappresenta uno dei più classici e meglio conservati esempi di architettura militare lombarda.
DOVE: Via Guglielmo Marconi, 26029 Soncino (CR).
www.prolocosoncino.it
0374 83188
INFORMAZIONI TURISTICHE
La Rocca è visitabile dal Martedì al Venerdì 10.00-12.00 / 14-00-16.00
Sabato/Domenica e Festivi 10.00-12.30 / 14.30-17.00 (sino al 29 Marzo)
poi orario estivo Sabato-Domenica e festivi 10.00-12.30 / 14.30-19.00 (sino 26 Ottobre).
Ultimo ingresso consentito 30′ prima della chiusura.
Tel. 037483188
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