Cologno aveva già una chiesa.
Il parroco di allora don Giovan Battista Bana, di Ambivere, visto che la gente aumentava e la chiesa era piccola, decise la costruzione di una nuova chiesa invece dell’ampliamento della vecchia.
L’ 11 giugno 1717 fu inoltrata al governo della Serenissima di Venezia la domanda per ottenere l’autorizzazione a costruire l’attuale chiesa parrocchiale; il permesso venne concesso il 07 maggio 1718.
L’iniziativa venne accolta ed appoggiata con entusiasmo dai colognesi, orgogliosi di avere una nuova chiesa accogliente e maestosa nello stesso tempo.
La costruzione della chiesa comportò ovviamente una notevole spesa che però fu pagata tutta dagli stessi colognesi, come risulta dalla dicitura scolpita sopra la grande finestra della facciata “Pietas populi” (La pietà del popolo).
Per la costruzione il parroco si rivolse al miglior architetto che a quei tempi si poteva trovare in bergamasca: Giovan Battista Caniana.
Questo architetto, che fu pure scultore, intagliatore ed intarsiatore, nato a Romano Lombardo l’ 08 maggio 1671, figlio di Antonio falegname di riquadratura, è il più importante artista della famosa famiglia dei Caniana che per circa un secolo esercitò nel bergamasco l’arte dell’intaglio e dell’intarsio; basti pensare che, a soli 23 anni, si trasferì ad Alzano Lombardo dove collaborò con il famoso Andrea Fantoni per gli intagli e gli intarsi della sacrestia e nella realizzazione dello stupendo pulpito della chiesa parrocchiale del quale fece egli stesso il disegno.
Fatti i progetti ed i disegni, ottenuta la prescritta autorizzazione della Curia bergamasca, i lavori iniziarono il 02 ottobre 1720 con la posa della prima pietra e terminarono, nel loro complesso, venticinque anni dopo quando la nuova chiesa venne aperta al culto nel 1745.
Poi si lavorò alla realizzazione della facciata che venne eretta dal 1753 al 1756.
Il Caniana era ormai morto da diversi anni, ma i suoi disegni vennero rispettati.
In seguito vennero realizzate le opere decorative.
Lo scultore bergamasco Anton Maria Pirovano ha realizzato le statue collocate sulla sommità della facciata, il cosiddetto “fastigio”.
Le statue dell’ordine inferiore e gli ornati sono invece opera di altro scultore bergamasco, Giovanni Antonio Sanz; sue sono pure le due statue di San Francesco di Sales e San Carlo Borromeo che stanno nelle due nicchie della facciata.
Il grandioso portale, realizzato nel 1764, è di marmo bianco di Zandobbio.
Le due statue poste sul frontone curvo sopra l’architrave della porta, che rappresentano una Mosè e l’altra Aronne, sono pure state scolpite nello stesso anno da Stefano Salterio. Con queste statue ornamentali veniva portata a termine la nuova chiesa parrocchiale la quale, dal 1720 al 1764, ha richiesto sia per la costruzione come per il completamento dell’edificio ben 44 anni di lavoro.
Terminata e completata la chiesa, si attesero altri 13 anni prima che venisse consacrata, cerimonia di consacrazione che avvenne il 13 settembre 1777.