L’itinerario “Nel contado della Martesana” percorre un lembo di alta pianura passando da maestosi castelli a ville nobiliari fino al “canyon”.
Ma prima di partire, qualche informazione di base:
– Percorso: semplice
– Lunghezza: 40km
– Partenza e arrivo: Cassano d’Adda.
– Tempo di percorrenza (senza le soste): 3.30 ore.
– Mezzo utilizzabile: mountain-bike, gravel, bici da turismo con battistrada largo 26/35 e rinforzato. Sconsigliata la bici da corsa
– Condizioni del percorso: strade alzaie, piste ciclabili, strade campestri, sentieri.
– Quando andare: in ogni stagione, salvo le ore calde estive o durante le gelate invernali; sconsigliato dopo piogge a causa del fango.
L’inizio di questo tragitto avviene a Cassano d’Adda, con origini molto antiche ben visibili dallo stile del maestoso Castello Visconteo , posto proprio sull’argine del Canale Muzza. Di fronte al Castello erge il Gelso monumentale di piazza Perrucchetti, un vero e proprio monumento della natura, famoso perché è l’ultimo sopravvissuto degli oltre 4500 gelsi che erano presenti nel paese.
Quello di Cassano è un territorio ricco di acque, infatti è presente anche il Naviglio Martesana, creato a Trezzo sull’Adda, che è oggi una delle principali bellezze paesaggistiche del paese, ma in passato il suo scopo principale era quello irriguo e commerciale.
Attraversando il Parco del Rio Vallone e passando per Inzago, dove vedrai sorgere numerose ville nobiliari, e Ornago, dove invece puoi fermarti per visitare il Santuario legato ad un evento miracoloso, arriverai a Trezzo sull’Adda.
Con il suo continuo stupire, Trezzo soddisfa ogni gusto: tra il Castello Visconteo, con la sua eminente torre che offre una vista spettacolare, la raccolta museale Quadreria Crivelli e la Centrale idroelettrica Taccani sulla sponda dell’Adda, c’è l’imbarazzo della scelta!
Infine, il ritorno a Cassano avviene lungo il primo tratto del naviglio della Martesana, costeggiando l’Adda fino alla Casa del Custode delle Acque di Vaprio d’Adda (sede del Museo di Leonardo) a ridosso della valle del fiume e del suo Parco Adda Nord.
In alternativa, per rientrare a Cassano è possibile anche seguire la sponda sinistra dell’Adda. È un percorso sconosciuto da quasi tutti, se non dai pescatori o da qualche biker. Dal ponte di Canonica si hanno due possibilità: la prima di voltare a sinistra, sottopassare il ponte e seguire la diga, continuando poi su un sentiero fra la roggia stessa e il fiume fino alla chiesa di S. Anna; la seconda invece è di traversare Canonica, in direzione Fara Gera d’Adda. Dopo aver attraversato l’abitato di Fara, continua lungo il fiume ed entra nella Riserva del Bosco della Lanca, dove il braccio è ancora attivo quindi occorre attraversare a guado per pochi metri.
Infine, di nuovo in sella, procedi su una carrabile sterrata verso Cassano d’Adda accedendo al ponte stradale.